Ho
visitato il posto in cui vivrò da morto
Quattro casette in fila
un angolo scosceso in verde muto
Io mi ricordo me su di un terrazzo
ove la via saliva su su su
E foglie intorno, e quiete e odore buono
i merli di una torre oltre il crinale
Vedo
rottami e ferro
e remi e scarpe da lavoro
un uscio a vetri e un buio corridoio
un sottoscala in aria da museo
Un vecchio rannicchiato a letto e questa voce:
Stiano lontani i bimbi
entrino quelli
con le strisce d'argento sugli occhi
Poi mi alzo ed esco, lento
un corpo striscia sul velluto
imbocca un arco di là della viuzza
Si schiude un antro male illuminato
…e l'attimo ti aspetta
Un brindisi per l'ultimo arrivato
nella taverna in cui nessuno ha fretta
Risuonano le risa di chi è già passato
s'affollano, scandite da tre accordi su una strato
Qui gocciola l'eterno
che degli istanti è il mare
m'attorniano meduse in pigro veleggiare
Ebbene sono giunto
recuperando quello che ho scordato
Il nulla è rimembranza
l'ho capito
Il moto discontinuo che agitava la mia marcia si è fermato.
Giambattista
Maciariello - giambattista_mac@hotmail.com