E
tra i copioni del solito spettacolo
echeggiano applausi
di spettatori
che non sanno pensare,
assistono senza coscienza alla nostra rovina
e ridono di noi,
della nostra miseria.
Fili
dal cielo
paralizzano come marionette
le nostre teste sanguinanti,
e tra le urla degli spettatori eccitati
dilagano i nostri sorrisi artificiali,
imposti dalla scena
meschina e corrotta.
Colano
come tinte
decrepite
i sipari
a proclamare compiaciuti
una nuova fine,
che non avrà più seguito.
Inchini
e carezze cattive
immensi sospiri e ancora noi,
sopra un cielo livido e spento
proiezione di una lotta eterna di
rimorsi e ricordi,
ricordi e rimorsi
e immensi sospiri
e carezze cattive…
e ancora noi.