Walter Catalano

Freaks: scherzi di natura
[Anteprima]

 

Locandina di Freaks di Tod Browning, 1932.
«Era già abbastanza brutto vederli durante il giorno quando andavo sul set o dovevo passare per la loro sala mensa; ma quando poi dovevo vedermeli sulla moviola per 18 ore al giorno, ciò bastava a farmi strisciare su per il muro». Così commentava Basil Wrangell, il montatore del film Freaks, capolavoro maledetto realizzato nel 1931 dal regista Tod Browning - lo stesso del primo, celeberrimo Dracula con Bela Lugosi. In questo horror, per la prima volta nella storia del cinema, non c’erano trucchi: i mostri erano assolutamente autentici. Nani, torsi umani, microcefali, siamesi, uomini scheletro, donne barbute, ermafroditi, tutta la casistica delle possibili difformità conosciute vi era stata rappresentata grazie ad un lungo e terribile lavoro di casting che li aveva selezionati nei circhi di tutti gli Stati Uniti.
Il film fu un fiasco tremendo: durante l’anteprima gran parte degli spettatori abbandonò la sala. Erano disgustati. Il produttore impose un nuovo montaggio ed un “lieto fine”, ma anche in questa nuova versione (l’unica tuttora esistente) il risultato fu analogo. L’America puritana e perbenista non poteva sopportare lo shock: «Chiunque consideri questo un divertimento, dovrebbe essere ricoverato nel reparto di patologia di qualche ospedale». «Questo film non ha scusanti. Solo una mente corrotta può averlo prodotto e ci vuole un gran stomaco per sopportarlo». Questi i tipici commenti dei critici dell’epoca. Solo in anni recenti quest’opera, che quasi stroncò la carriera al proprio autore, è stata riconosciuta come un capolavoro multiforme: immagine della vita nel circo e documentario ricostruito sui mostri, le curiosità che vi si esibivano, rappresentati, con partecipazione talvolta commovente, nella loro vita di uomini, di persone dai sentimenti e dalle passioni perfettamente normali a dispetto delle loro anormalità fisiche.
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Walter Catalano - kahibit@alice.it