Colli,
Giorgio, Dopo Nietzsche, Milano , Adelphi, 1996.
Presentazione
di Alessandro Chalambalakis
in
Ctonia -3, Agosto 2008.
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Giorgio Colli
- ideatore e realizzatore, insieme a Mazzino Montanari, della grande edizione
(pubblicata contemporaneamente in Germania, Francia, Giappone e Italia)
delle Opere complete e dell’Epistolario di Friedrich
Nietzsche – riesce, nelle tematiche, nei problemi, nelle domande
e nella forma aforistica, in questo testo la cui prima edizione è
del 1974, ad essere nietzscheano senza aderire acriticamente al pensatore
tedesco. Troppo spesso gli interpreti del filosofo della volontà
di potenza si dividono tra facili apologeti e decisi oppositori. Non che
questa rigida contrapposizione non sia in qualche modo favorita dal radicale
filosofare di Nietzsche stesso. Tuttavia, il filosofo italiano, proprio
in virtù dell’applicazione della durezza e della radicalità
nietzscheana a Nietzsche medesimo, riesce ad essergli incredibilmente
vicino. Questo significa per Giorgio Colli riconoscere la rilevanza delle
conquiste filosofiche di Nietzsche ma saperne inquadrare anche i limiti,
le sconfitte, le contingenze, la rilevanza contestuale e biografica. Indubbiamente
Colli ritiene che Nietzsche sia stato l’ultima vera grande figura
del pensiero occidentale e proprio in virtù di questa importanza
che le tematiche che Nietzsche aveva sollevato, secondo il filosofo italiano,
devono essere ripensate e ri-problematizzate. Quella di Colli è
una raccolta aforistica severa, che accetta la sfida di Nietzsche al pensiero
e che non si limita a ripercorrerla ma, a partire da essa, si propone
di procedere oltre. I momenti in cui Colli critica e analizza le debolezze
o le imprecisioni di Nietzsche sono puntuali quanto i momenti in cui ne
riconosce la grandezza, le innovazioni e la grande intuitività
speculativa. Colli inoltre, tramite la riflessione nietzscheana esprime
la sua idea della grecità e attraverso il binomio Grecia-Nietzsche
affonda criticamente gli artigli nella stessa idea di cultura che caratterizza
la società contemporanea. |